La rivista Rivoluzioni Molecolari invita ricercatori e studiosi a contribuire al numero 4/2019, dedicato al pensiero di Walter Benjamin. Il numero sarà composto da una Introduzione, che esporrà in termini generali i contenuti del fascicolo e da una sezione aperta a contributi tematici, alcuni dei quali scelti tramite call for papers. Coloro che desiderano partecipare dovranno inviare un abstract (max 1000 parole) a redazione@rivoluzionimolecolari.itentro il 31 Ottobre 2018. Gli abstract verranno sottoposti alla redazione e al comitato scientifico della rivista. Gli autori che risulteranno selezionati dovranno successivamente inoltrare i contributi (entro una scadenza che sarà comunicata in seguito) registrandosi su www.rivoluzionimolecolari.it e seguendo la procedura. I contributi inoltrati saranno successivamente trasmessi a due referee anonimi per essere sottoposti a peer review. La pubblicazione è prevista indicativamente per la primavera 2019.
Negli scorsi decenni il pensiero di Benjamin è stato oggetto di ampio interesse a livello tanto italiano quanto internazionale. Numerosi studiosi provenienti da svariati campi disciplinari si sono impegnati ad approfondire nuclei tematici quali – solo per citarne alcuni – il rapporto tra teologia e politica, la concezione della storia e del tempo storico, il problema della lingua e del linguaggio e le diagnosi sull’idea di opera d’arte nell’epoca della sua riproducibilità tecnica. Cionondimeno, complice il carattere volutamente a-sistematico del pensiero di Benjamin e il suo procedere per “illuminazioni”, appare ancora difficile se non impossibile fornire un quadro complessivo di questo pensiero. Il prossimo numero di Rivoluzioni molecolarinon pretende certo di supplire a questa mancanza. Piuttosto, si tratta di far emergere, al netto degli importanti risultati già conseguiti nei campi citati sopra, un tratto saliente del modo di fare filosofia del critico berlinese, che sembra attraversare da parte a parte il suo lavoro: il compito della critica come compito infinito di scrittura e ri-scrittura. Proprio in questa prospettiva, nella primavera del 2018 l’Associazione Odradek XXI ha organizzato un ciclo di incontri seminariali intitolato Walter Benjamin. Il compito del pensiero. L’iniziativa, tenutasi al Liceo Arnaldo di Brescia, si è articolata in quattro incontri, che hanno affrontato svariati aspetti dell’opera del filosofo berlinese: Comunità ed individuo. A partire dalla Politik del giovane Benjamin(Dario Gentili), La nozione di “aura” nella riflessione estetica di Benjamin e Adorno (Giuseppe Di Giacomo), Paris-Monad: origine, passage, intermittenze (Fabrizio Desideri) e La critica come immedesimazione inespressiva (Fabio Antonio Scrignoli).
I contributi potranno essere orientati secondo le seguenti linee tematiche, da intendersi in ogni caso come percorsi possibili e non obbligati:
- Il legame tra la pratica della scrittura e l’esercizio della critica, intesa quest’ultima come movimento del pensiero stesso che, senza condizioni prestabilite, ritorna inesauribilmente ad incontrare l’oggetto (e sé stesso nell’oggetto) – lavoro filosofico, ma al contempo storico, poetico ed in ultimo eminentemente politico che, tramite la scrittura (e il suo stile peculiare), mira ad evocare «la vita del materiale» (dasLeben des Stoffes) e a ricavare nuovi passaggi verso la liberazione.
- I concetti di mito, destino e violenza come plesso tematico ricorrente che permetta eventualmente di leggere continuità e discontinuità del percorso benjaminiano.
- La struttura monadologica dell’esperienza, con particolare attenzione allo sviluppo di una possibile teoria benjaminiana dell’esperienza, a partire dalle giovanili riflessioni su Kant fino alla problematizzazione dell’esperienza della modernità nel Passagenwerk.
- Il confronto tra Benjamin e Adorno, ed in particolare i rapporti di corrispondenza e/o derivazione tra la Teoria estetica adorniana e gli scritti critici di Benjamin.
- Il confronto di Benjamin con le tecniche espressive contemporanee, con particolare attenzione alle possibilità di pensiero implicate nella pratica del montaggio fotografico e cinematografico.
- Il confronto di Benjamin con Nietzsche, con particolare attenzione, ad esempio, ai concetti di Ursprunge di eterno ritorno.