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CfP per il Simposio internazionale “Esilio e utopia”

13-14 marzo 2024, Università di Trento, Dipartimento di Lettere e Filosofia

Simposio internazionale: Esilio e utopia

1. Le nozioni di “esilio” e “utopia” non appartengono solo alla filosofia e alla letteratura. Nel corso del XX secolo i contributi di intellettuali come Andrea Caffi, Walter Benjamin, Erich Auerbach e Albert Camus hanno dimostrato che esse hanno avuto un ruolo fondamentale anche nella formazione dell’Europa unita. Scopo principale dell’incontro è sondare se la loro carica ermeneutica è ancora in grado di dare nuova linfa alla riflessione su chi siamo e dove andiamo. Molte, infatti, sono oggi le sfide che l’Europa si trova ad affrontare. Tra scandali, corruzione e l’incalzare di mai sopite istanze nazionaliste, un clima di scontento e incertezza pervade gli animi di milioni di europei. Pensiamo che le scienze umane e gli intellettuali siano chiamati a fare la loro parte nell’invertire la rotta del disgregamento dell’idea stessa di Europa.

2. Molti intellettuali del XX secolo, come Sigfried Kracauer, Edward Said e Carlo Ginzburg, hanno parlato “in praise of exile,” per dirla con Leszek Kołakowski, ovvero ci hanno ricordato che l’esilio può essere trasformata in opportunità conoscitiva. Il simposio intende muoversi in questa direzione: comprendere l’esilio come qualcosa attraverso cui l’uomo, invece di regredire, si accresce e si rinnova. Al centro vorremmo porre il concetto di “movimento come reazione”: all’inevitabilità del movimento forzato come produttore di sofferenza gli intellettuali sopra citati hanno contrapposto l’idea di movimento come atto “disseminativo”, e per questo “rivoluzionario”. La rivalutazione dell’esilio come opportunità è parte integrante del pensiero utopico, capace di dare impulso alla costruzione di una società ideale. La rilevanza del binomio esilio e utopia, sebbene presente in molti contributi di esuli intellettuali del Novecento, emerge raramente nei libri degli studiosi. L’utopia è il respiro dell’esilio: ogni esule che resiste lo fa grazie alla fede in questo cono di luce. Esilio ed utopia sono due facce della stessa medaglia perché se il primo espropria terra, lingua, identità, la seconda minimizza tali perdite, ne sublima l’esperienza e ne rovescia il punto di vista. Dove finisce l’esilio inizia l’utopia e dove si esaurisce la seconda ricomincia l’esilio.

3. Il simposio vuole approfondire la forza di questo legame che il XX secolo ha dimostrato appartenere non solo alla cultura ebraica – attraverso i concetti di “Tikkun”, “paria”, “redenzione,” “messianismo” – ma anche alla storia delle idee. A tal proposito, verrà data grande attenzione a quelle istanze utopiche che furono alla base del socialismo libertario da cui è nata l’idea di un’Europa unita, e che è possibile anche riscontrare in un ambiente cosmopolita come la New York di metà secolo (riviste come politics e accademie come la New School for Social Research sono solo alcuni degli esempi massimi di questo fruttuoso scambio tra esuli e non).

Saranno benvenuti interventi che esplorano i seguenti temi:

− L’esilio, inteso anche in senso metaforico, come privilegio ermeneutico (distanza e prossimità; big picture; esilio e peccato originale; straniamento, ibridazione culturale, etc.);

− Intellettuali libertari tra Europa e Stati Uniti;

− Nomadismo intellettuale e pensiero utopico, sovranazionale, pacifico e rivoluzionario;

− Pensiero utopico e rivoluzionario oggi: diritti umani, tecnologia, cambiamento climatico.

Di seguito una lista, assolutamente non esaustiva, di intellettuali, scrittori e artisti che potrebbero essere materia di discussione: Bertolt Brecht, Ignazio Silone, Gustaw Herling, Vladimir Nabokov, Carlo Levi, Hermann Broch, Nicola Chiaromonte, Albert Camus, Andrea Caffi, Walter Benjamin, Martin Buber, Ernst Bloch, Erwin Panofsky, Claudio Guillén, René Wellek, Renato Poggioli, Erich Auerbach, Hannah Arendt, Thomas Mann, György Lukács, Kar Löwith, Leo Löwenthal, Giuseppe Antonio Borgese, Marguerite Yourcenar, Milan Kundera, etc.

4. Inviare un abstract di 300 parole (lingua inglese) e una short bio a exileutopia2024@gmail.com entro il 15 ottobre 2023. Le informazioni sull’accettazione saranno inviate entro il 12 novembre 2023. I lavori completi dovranno essere presentati entro il 5 marzo 2024. Alcuni saranno selezionati per la pubblicazione in un numero speciale di una rivista internazionale (lingua: inglese).

5. Il simposio prevede interventi di 20 minuti in inglese, francese, tedesco e italiano. Sono disponibili interventi a distanza per i partecipanti che non possono partecipare di persona. Data: 13-14 marzo 2024. Sede: Dipartimento di Lettere, Università di Trento. Per qualsiasi richiesta o informazione aggiuntiva, si prega di contattare exileutopia2024@gmail.com.