Walter Benjamin und das Ende der Literatur
L’opera d’arte nell’epoca della sua riproducibilità tecnica
A circa un anno dalla pubblicazione del XVI volume della Kritische Gesamtausgabe delle opere di Walter Benjamin, che raccoglie le cinque versioni del saggio Das Kunstwerk im Zeitalter seiner technischen Reproduzierbarkeit (hrsg. v. B. Lindner unter Mitarbeit von S. Broll und J. Nitsche, Suhrkamp, Frankfurt a. M. 2013, Werke und Nachlaß, Bd. XVI), l’Associazione Italiana Walter Benjamin ha deciso di dedicare il Secondo Seminario Permanente di Studi Benjaminiani proprio a questo celebre quanto controverso testo.
Gli studi italiani a esso dedicati vantano, peraltro, già alcune edizioni che traducono le diverse versioni del saggio, cui Benjamin ha lavorato in un arco di tempo che va dal 1935 al 1940. Se durante la vita dell’autore fu pubblicata solo la versione francese, tradotta da Benjamin e Klossowski, le edizioni ora disponibili permettono una ricostruzione filologica più completa della complessa vicenda editoriale di questo saggio. L’edizione tedesca ha il merito di raccogliere e presentare in sequenza tutte le versioni, ricostruendo attraverso i frammenti e l’epistolario il profilo genetico dell’opera e degli smottamenti concettuali e terminologici interni al laboratorio benjaminiano.
L’interesse per queste pagine benjaminiane, tuttavia, non è solo di natura filologica. Da decenni, esse si prestano, infatti, a più letture, non solo filosofiche, rivelandosi terreno fertile di confronto interdisciplinare tra la filosofia e altri approcci come quello sociologico, mediologico, storico-artistico, o quelli propri dei cultural e visual studies.
La possibilità di confrontare le diverse versioni di questo saggio e l’intera officina di lavoro di Benjamin, quindi, offre materiale per affrontare i complessi fenomeni da esso individuati: la caduta dell’aura, l’avvicendamento tra valore espositivo e valore cultuale dell’opera d’arte, la questione del ruolo della tecnica, l’enigmatica e al contempo profetica diade “politicizzazione dell’arte”/”estetizzazione della politica”. Sono solo alcune delle questioni che il saggio apre e consegna alla contemporaneità, fenomeni che Benjamin ha individuato all’interno del destino dell’arte nella Tarda Modernità ma che, come egli stesso afferma, rimandano ad un ambito più ampio di quello artistico, un ambito fondamentalmente sociale e politico. I fenomeni presi in carico dall’Opera d’arte nell’epoca della sua riproducibilità tecnica sembrano la manifestazione germinale di processi di più lungo periodo che arrivano a toccare il nostro presente: la politica-spettacolo, la capillare diffusione delle immagini ad opera dello sviluppo tecnologico e la loro conseguente strumentalizzazione e manipolabilità, la trasformazione delle attitudini percettive contemporanee, il ruolo sociale, etico e ancora una volta politico che l’arte e l’immagine così trasformate arrivano ad assumere nel mondo attuale.
La disponibilità delle recenti nuove versioni italiane (Einaudi, Donzelli, Bur) di questo saggio, assieme a quella che si presenta come l’edizione storico-critica definitiva in lingua originale, diventa un’occasione preziosa per confrontarsi ancora una volta e in modo particolarmente produttivo con un testo che ha tanto da dire al nostro presente e che offre strumenti teorici importanti per affrontare questioni oggi così urgenti.
Venerdì 11 aprile 2014 ore 11
Il prof. Bernd Witte (Düsseldorf) introdurrà la discussione al Seminario 2 con una relazione dal titolo
“Walter Benjamin und das Ende der Literatur”
Istituto Italiano di Studi Germanici – Villa Sciarra – via Calandrelli 25 – Roma
Prima del Seminario si terrà una cerimonia di inaugurazione del Fondo Witte, una biblioteca di testi benjaminiani, donata dal prof. Witte alla Associazione italiana Walter Benjamin e a disposizione dei soci presso l’Istituto.
ore 15:30 – Presso l’ Istituto Italiano di studi Germanici
(Villa Sciarra, Via Calandrelli 25)
Ne parlano
Mauro Ponzi, Pathos e distanza. Ritratto di Paolo Chiarini
Fabrizio Cambi, Heine e le origini dell’intellettuale moderno
Roberto Venuti, Lessing: Drammaturgia d’Amburgo
Giusi Zanasi, Brecht e il dibattito sul realismo
Giacomo Marramao, Caleidoscopio weimariano. Intellettuali e politica
Giovanni Spagnoletti, Il cinema della Repubblica di Weimar
Lucio Villari, Conversando con Chiarini su Heine, Rathenau, Hofmannsthal, Junger,Weimar, Huizinga,Hilferding...